2G De Andrè

Chiarisci la poetica di Fabrizio de Andrè dopo aver analizzato i due testi proposti (100 parole)

32 commenti:

  1. FABRIZIO DE ANDRE’: POETICA
    LA GUERRA DI PIERO
    Il protagonista è un soldato (Piero) che mentre riflette sull'inutilità della guerra, vede un soldato nemico; pur sapendo che, essendo lui un nemico, dovrebbe sparargli, Piero appare indeciso su cosa fare. Quell'incertezza, causata dall’umanità che è rimasta in lui, gli sarà tuttavia fatale, perché l'avversario, accortosi di Piero, non esiterà a ucciderlo. L’umanità di Piero accompagna l’intero svolgersi della storia, e ne diventa anzi l’argomento principale. Il momento della morte non viene raccontato con macabre immagini, bensì attraverso i suoi ultimi pensieri.
    IL PESCATORE
    La poesia parla di un assassino che durante la sua fuga viene inseguito da due soldati. Nel bel mezzo della sua fuga finisce su una spiaggia dove trova un pescatore, chiede aiuto al pescatore che gli offre il proprio pane ed il proprio vino. Dopo aver mangiato l'assassino riprende la sua fuga, senza voltarsi indietro. Sulla spiaggia giungono anche i soldati, che chiedono al pescatore se avesse visto l'assassino. A questo punto la poesia si ferma, facendo capire che il pescatore non ha denunciato l’uomo. Da queste parole vengono fuori la pietà e il perdono che il pescatore prova verso il criminale, non trattandolo come un assassino ma come un uomo bisognoso di aiuto.

    In generale, da queste due poesie fuoriesce la visione del mondo di De Andrè: secondo lui tutti abbiamo bisogno di essere perdonati perché siamo tutti degli esseri umani, che provano le stesse emozioni. Questo si può vedere dalla solidarietà di Piero, che non uccide il nemico e che, quindi, gli permette di sparargli, e dal perdono del pescatore, che ‘assolve’ l’assassino dai suoi peccati trattandolo come un normale uomo.

    TOMBARI IRENE 2G

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  2. Commento de "Il pescatore" e "La guerra di Piero" di Fabrizio De André
    -La guerra di Piero: questa canzone narra le vicende di Piero un soldato al fronte che esita a sparare al nemico per paura di vederlo morire, quando le voci fuori campo gli dicono di sparare. Queste voci possono essere ricollegate alla coscienza di Piero oppure la voce dei suoi compagni ormai deceduti.
    La canzone è un forte inno pacifista che descrive la guerra sottolineando i sentimenti dei soldati che non uccidono per crudeltà o odio ma per autoconservazione.
    -Il Pescatore: La canzone narra di un eucarestia, il pescatore è una metafora della chiesa di Cristo, non a caso fra tanti possibili mestieri de andrè ha scelto il pescatore, ciò che era Pietro e ciò che Gesù ha rimodellato facendosi "pescatore di uomini". L'assassino incontra il pescatore gli chiede del cibo e qualcosa da bere che senza esitazione da parte del pescatore gli viene fornito una metafora, appunto, dell'eucarestia.
    Samuele De Biasi IIG

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  3. Per capire meglio la musica di De Andrè, non potevo far altro che chiedere a qualcuno che ne è stato un appassionato “fan”: mio nonno. Così ho capito che per conoscere De Andrè bisogna ragionare sul suo tempo. Era il periodo di rinascita dal dopoguerra dove anche la musica doveva essere “leggera”, caratterizzata da canzonette, che, si direbbe oggi, erano politically correct, cioè accettate dalla radio e tv italiane assoggettate alle regole del buon costume. A quei tempi non era facile andare contro e dire quello che realmente si pensava. La censura cadeva anche sui testi delle canzoni, oltreché sulle idee politiche e si poteva essere perseguitati dai servizi segreti persino per falsi sospetti. Negli anni sessanta i giovani di allora per la prima volta decisero di protestare e alcuni lo fecero anche nelle canzoni. De Andrè è stato questo, un anticonformista che con la sua chitarra ha cantato ballate sugli ultimi, sui diversi senza giudicarli, sui poveri come Il pescatore che sfama e abbevera un assassino, sugli emarginati, sugli alcoolisti come era anche lui, sui suicidi come il suo miglior amico e sulle prostitute come Bocca di Rosa o Marinella. Ha cantato le sue idee pacifiste e anarchiche, tanto da subire sulla sua pelle una delle pagine più oscure di quei tempi: un sequestro da parte dell’anonima sarda, criminali a caccia di riscatto.

    Christian Bani

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  4. Ascoltando le canzoni di de André e leggendo alcuni dei suoi scritti è possibile definire la sua poetica e i concetti che vengono affrontati maggiormente. I testi che ho preso in considerazione sono “La guerra di Piero” e “Il pescatore”, nella prima poesia l'io lirico è Piero, un soldato che esita a sparare al nemico perché altrimenti dovrà vedere un uomo morire. Il narratore cerca di convincere Piero a sparare senza riuscirci e infatti il soldato alla fine perde la vita.
    La seconda poesia invece parla di un pescatore che aiuta un assassino offrendogli pane e vino senza giudicarlo per quello che ha fatto a tal punto che quando passano i gendarmi il pescatore nega di aver visto l'assassino.
    In entrambe le poesie possiamo notare la presenza di una morale. Nel primo caso emerge l'inutilità della guerra che causa morti inutilmente mentre nel secondo caso spicca il perdono che si percepisce dal fatto che il pescatore non tratta l'assassino come se fosse un bandito ma come un essere umano che non si è reso conto di ciò che ha fatto.
    Un altro tratto della poetica di de André consiste nel volgere l'attenzione agli emarginati e agli esclusi come nel secondo testo sopracitato.
    Tra le tematiche affrontate da de André possiamo trovare anche la religione, infatti ne “Il pescatore” possiamo notare la presenza di un'allusione a Gesù.

    EL MADOUR HIBA 2G

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  5. LA GUERRA DI PIERO ; IL PESCATORE
    Fabrizio de andrè scrive questa canzone riferendosi ad un soldato, che si trova in battaglia, faccia a faccia con un soldato nemico.
    Il narratore invita il soldato a sparare per difendersi, ma non lo fa,e viene ucciso dal nemico.Quindi,l'autore, vuole sottolineare il gesto eroico di questo soldato, che non volendo vedere una persona morire, si fa uccidere.
    Nella seconda canzone, De andré, ci da un interpretazione cattolica, riferita alla chiesa; dove il pescatore confessa le sue colpe a dio e forse proprio da li nasce la fame e la sete; successivamente il pescatore viene spinto a ripartire verso il sole.

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  6. Fabrizio De Andrè

    Fabrizio De Andrè è stato un cantautore Genovese, considerato dalla critica uno dei più grandi cantautori Italiani di tutti i tempi. Di cui quest’anno ricorreva il 20* anno dalla sua morte, avvenuta l’ 11 gennaio 1999.
    Nella canzone “ La Guerra Di Piero”, resa nota al pubblico il 25 luglio 1964,l’autore inizialmente parla attraverso un fiume personificato, che vede sulle sue acque galleggiare i corpi dei soldati senza anime.
    Poi l’autore cambia punto di vista e diventa, probabilmente, il vento o una specie di spirito che consiglia e veglia Piero. A questo punto l’ artista presenta due personalità prevalenti in guerra: chi ha pietà per i soldati nemici e quindi esita a sparare per non vedere gli occhi di un uomo che muore e l’altra tipologia di persone è chi per paura spara, spara, per sottrarsi alla morte. Chi ha pietà, esita e muore, la sua croce.
    Nel testo “Il Pescatore” l’autore descrive la scena da una posizione esterna all’ incontro tra il pescatore e l’assassino. In questa vicenda la figura dell’assassino avido e spietato che per farsi rifocillare cerca di intimorire il pescatore, quest’ultimo non fa caso al ricatto e non ne ha paura ma lo aiuta solo perché vede l’assassino un bisognoso. Questa fa pensare che sia una parabola del Vangelo.
    Entrambe le canzoni sono caratterizzate da una voce e musica malinconica e triste che danno ancora più risalto alle parole dell’autore. I brani di De Andrè sono un riflesso della realtà che lo circonda, attento ai deboli agli emarginati e nel caso della canzone la Guerra di Piero attento al militare, senza dare un giudizio personale su chi spara e su chi esita, ma racconta ciò che hanno provato i due militari in quel momento.

    Ferrari Giorgia

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  7. FABRIZIO DE ANDRE’
    Fabrizio De André è stato un famoso cantautore italiano. Egli era di idee anarchiche e pacifiste, e i suoi testi ne sono una prova. Prendiamo per esempio uno dei suoi testi più famosi, “La guerra di Piero”: in questo brano, il narratore consiglia a Piero (un soldato in guerra) di uccidere l’avversario avvistato; mentre lui ci pensa, l’altro lo vede e gli spara per paura. Piero non voleva sparagli perché non voleva vedere un uomo morire.
    De André non specifica chi sia il narratore, quindi potrebbe essere qualunque cosa, come un’altra persona o addirittura la terra del luogo. La narrazione della storia di Piero inizia e finisce con una stessa strofa ripetuta in modo identico, dove vi è indicato il luogo dove il ragazzo è sepolto: un campo con mille papaveri rossi.
    Sono presenti molte figure retoriche; la più ricorrente è la rima, poi ci sono anche numerose personificazioni e allitterazioni.
    Secondo me, questo testo è molto coinvolgente, rende partecipe dell’indecisione di Piero, delle sue paure e, infine, della sua morte.
    Un’altra canzone molto bella di De André è “Il pescatore”. Questo testo parla di un pescatore che si imbatte in un assassino, che gli chiede del cibo e dell’acqua senza troppe cortesie. L’interlocutore, senza un briciolo di paura o di esitazione, gli da quello che ha chiesto e lo lascia scappare, mentendo alle guardie che in seguito lo cercavano. La strofa finale coincide con quella iniziale e sta ad indicare un tempo rimosso (come se si fosse “scordato” del passaggio dell’assassino).
    Un’altra possibile interpretazione della narrazione potrebbe essere quella dove il pescatore è una metafora per Cristo; anche il verso “all’ombra dell’ultimo sole” è una metafora della vita: siamo al crepuscolo della vita del pescatore, cioè verso la fine.
    L’assassino che incontra è anch’esso al “crepuscolo” della vita e il vecchio gli offre pane e vino come atto di solidarietà.
    Anche questo brano è molto bello e aperto a molte interpretazioni; a me piace pensare che l’uomo e il fuggitivo abbiano avuto un’intesa silenziosa, un po’ come un patto segreto.
    Giulia Ragusa

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  8. Le due canzoni del noto cantautore Fabrizio De Andrè "Il Pescatore" e "La Guerra Di Piero" rappresentano due grandi espressioni artistiche dal punto di vista letterario e poetico, in quanto contengono molte figure retoriche e significati che arricchiscono il testo.
    Nella canzone "La Guerra Di Piero", formata da quartine di endecasillabi a rime baciate e alternate, l'autore, per esprimere la brutalità della guerra, si serve di un soldato immaginario, chiamato Piero, e di varie figure retoriche quali l'anafora (fermati Piero, fermati adesso ecc.), la personificazione (il fiume) e varie metafore.
    I campi semantici prevalenti sono la morte, la vita, la guerra e il tempo.
    La canzone "Il Pescatore" narra di un vecchio pescatore che condivide pane e vino con un uomo che, per averle, prima si finge un assassino.
    Nel testo prevalgono figure retoriche come similitudini (...come una specie di sorriso), metafore (eran gli specchio d'un avventura) e antitesi (ho poco tempo e troppa fame).
    La composizione è formata da quartine endecasillabi a rime baciate.

    Simone Pruneti 2*G

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  9. FABRIZIO DE ANDRE'
    Fabrizio De Andrè è considerato uno dei più importanti cantautori italiani. I suoi testi trattano temi come la vita degli emarginati, dei ribelli, delle prostitute e anche di aspetti come la cronaca e la satira. A causa delle sue idee anarchiche e dei temi trattati nei suoi testi, quest’ultimi vengono spesso definiti anticonvenzionali e provocatori, perché molto distanti da quelli composti fino ad allora. Tra le sue canzoni più famose troviamo “La guerra di Piero” che tratta la tematica della guerra. In questo testo, definito da alcuni un’opera poetica, Piero, un soldato in guerra, esita prima di sparare al suo “nemico”, ma questa scelta gli costerà la vita. De Andrè non vuole evidenziare l’atto eroico di un soldato che perde la vita per la sua patria, ma il gesto di chi, per non vedere morire una persona umana, esita a sparargli. Altra canzone molto famosa è “Il Pescatore”. In questa canzone avviene un incontro tra un Pescatore e un una persona che si presenta come un assassino, chiedendogli da mangiare. Il Pescatore soddisfa i bisogni dell’Assassino senza paura e senza fare domande: questo perché prova pietà verso l’Assassino e decide di trattarlo come un “normale” essere umano che ha bisogno d’aiuto. Mentre l’Assassino continua la sua fuga, due gendarmi chiedono al Pescatore se l’avesse visto ma lui decide di non rispondere.
    Luna Fiorentini

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  10. La poetica di De Andrè
    Fabrizio De Andrè è uno dei cantautori italiani più famosi ed apprezzati. Tuttavia lo possiamo considerare anche un poeta, infatti sono molte le analogie tra le sue canzoni e le strutture poetiche tradizionali. La poetica di De Andrè ha come tema centrale l’ingiustizia e la “miseria” umana rappresentati da una morale di fondo, che molto spesso ha come suoi protagonisti le persone più emarginate. Queste sono le idee fondamentali che ritroviamo in ogni testo scritto dal poeta, compresi “Il Pescatore” e “La Guerra Di Piero” che prenderemo come esempio.
    Nel primo canto De Andrè racconta le vicende di un pescatore al quale si rivolge un assassino, affamato ed assetato, in cerca di aiuto, che gli viene dato dallo stesso pescatore, che pur a conoscenza dei suoi crimini, non dubita a dargli del pane e del vino sorridendogli. Con questo brano il poeta ci vuol ricordare che dobbiamo aiutare e perdonare qualunque essere umano, a prescindere dalle azioni che esso abbia compiuto. Messaggio che ricorda anche parte degli insegnamenti evangelici, come il pentimento, citato attraverso gli occhi impauriti ed ingenui del fuorilegge, simili a quelli di un bambino, ed il perdono, simboleggiato dal pane e dal vino spezzato e offerto al criminale che dopo quel momento di calore umano riprende la sua fuga. Il componimento è suddiviso in 9 strofe di 4 versi l’una tranne l’ultima di 6 versi, le rime sono baciate, talvolta però interrotte da delle assonanze.
    Nella seconda opera si parla, invece, di un soldato che per paura di uccidere e veder morire il nemico rinuncia a sparargli, senza ottenere ricambiata la cortesia. In questo testo il poeta sottolinea molto l’antitesi tra la morte e la vita, rappresentata dalla contrapposizione dei rispettivi campi semantici, ed il passare del tempo che la morte porta via per sempre (“ti accorgesti in un solo momento che ...non ci sarebbe stato ritorno”). Si può quindi affermare che il poeta attraverso queste figure retoriche ci trasmette una morale: la guerra porta via l’umanità dei soldati e le loro vite alle quali mai sarà restituito il tempo “rubato”. Il brano è suddiviso in 13 strofe formate da 4 versi endecasillabi uniti con rime alternate e baciate.
    Samuele campo

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  11. LA GUERRA DI PIERO
    La guerra di Piero è una canzone di Fabrizio de André incentrata sul gesto coraggioso di un soldato che, per non veder morire il nemico, esita a sparargli; questa esitazione gli costa la vita.
    La narrazione della fine tragica del protagonista è ripetuta più volte nel testo ed indica il luogo in cui il giovane è sepolto: un campo di grano disseminato di mille papaveri rossi. Piero è dunque rappresentato come un soldato, triste e nauseato per tutti i cadaveri che ha visto, che in pieno inverno vaga da solo per i campi, in direzione della frontiera nemica.
    Canzone di 13 strofe,ogni strofa è composta da 4 endecasillabi e sono presenti delle rime talvolta baciate e talvolta incrociate.
    IL PESCATORE
    La canzone narra di un assassino, probabilmente scappato da un carcere, che durante la sua fuga viene inseguito da due gendarmi che cercano di catturarlo per riportarlo in prigione.
    Durante la fuga finisce su una spiaggia dove trova un pescatore e stremato dalla fame e dalla sete gli chiede aiuto e,senza indugiare, gli offre il proprio pane ed il proprio vino.
    Qui si nota la visione vangelica del perdono, il Pescatore ha pietà verso l’assassino e non lo tratta come un criminale, ma come un uomo che ha bisogno di aiuto.
    Dopo aver mangiato, l'assassino riprende la sua fuga.
    Più tardi giungono anche i gendarmi, che chiedono al Pescatore se avesse visto l'assassino e lui non dice niente,aiutandolo.
    Sara Cipolla

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  12. LA GUERRA DI PIERO
    "La guerra di Piero" è una canzone di Fabrizio De André, risalente al 1966.
    La canzone narra della storia di Piero, un soldato che vaga d'inverno senza meta stremato dalla guerra.
    Ad un tratto, sul cammino di Piero, si imbatte un soldato: qua avviene il fatto; Piero, nauseato dai terrori di guerra, si perita nello sparare al nemico, per paura di vederlo morire lentamente. Il soldato nemico, però, non gli ricambierà il favore, sparandogli ed uccidendolo.
    De André fa anche riferimento a dei papaveri rossi tra cui Piero muore lentamente: il colore dei papaveri, il rosso, non è casuale, ma è stato scelto appunto perché il rosso, in quel periodo, era il colore più ricorrente per i soldati.
    IL PESCATORE
    "Il Pescatore" è una canzone di Fabrizio De André, pubblicata nel 1970.
    La traccia parla della storia di un anziano pescatore, che un giorno vede arrivarsi in contro un assassino in fuga, che chiedeva pane e vino.
    Seppur le maniere dell'assassino non fossero delle migliori, il pescatore gli da del cibo senza lamentarsi.
    Dopo aver ricevuto il cibo, l'assassino scappa in fretta e furia, poco prima dell'arrivo di 2 gendarmi, che chiedendo al pescatore se avesse visto un assassino passare per quelle parti, si vedono rispondere solamente con un accennato sorriso.
    Nella canzone si può notare che il pescatore è paragonato a Gesù, per certi comportamenti (misericordia e perdono) e per alcune azioni (il dare pane e vino all'assassino)

    GIANMARCO ARINGHIERI

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  13. Commento alle canzoni di De Andrè “il pescatore” e “la guerra di Piero”.

    Queste sue canzoni che possiamo chiamare anche poesie perché presentano delle rime di tipo baciata su tutto il testo, hanno delle trame molto diverse tra loro che contengono molti significati.
    Quest’ultime però sono accumunate da una visione religiosa delle scene.
    Nella canzone “il pescatore” infatti l’atto del protagonista di spezzare il pane e bere il vino richiama l’azione che compì Gesù nell’ultima cena, nell’altra canzone invece il protagonista Piero decide di non uccidere il nemico ma di lasciare che esso lo uccida, come fece Gesù sulla croce (richiamata ance nel testo).
    Cecilia Prudente

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  14. Le due poesie "il pescatore" e "la guerra di Piero" hanno una trama diversa, perchè la prima poesia narra un giovane che confessa al vecchio pescatore di essere un assassino che ha fame e sete; in quell' istante il pescatore spezza il pane e versa il vino all'assassino,facendo un forte richiamo all'ultima cena di Gesù. Mentre, la seconda poesia narra un giovane,chiamato Piero, che decide di non uccidere il nemico,ma che egli lo uccida,facendo ricorso ,alla crocifissione di Gesù; l'unica colpa di Piero è di non aver ucciso l'uomo con la divisa di un altro colore,non per cattiveria,ma per un senso di fratellanza,perchè capisce che anche se sono nemici hanno le stesse caratteristiche di essere un uomo.Leggendo queste due poesie possiamo notare, che hanno lo stesso significato, perchè entrambe esprimo un legame di fedeltà.Il messaggio che vuole esprimere De Andrè è quello che bisogna sempre aiutare le persone che hanno bisogno di aiuto, e anche se dovessimo morire lo faremmo felici e con una specie di sorriso.
    Martina Belli

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  15. LA GUERRA DI PIERO
    Questa canzone ha come protagonista Piero, un soldato in guerra che mentre marcia si trova davanti un avversario. Il narratore esterno consiglia a Piero di sparare prima che lo faccia l’altro, ma Piero non vuole sparare, non perché considera l’altro come un fratello o perché non vuole fare del male ad un essere umano, ma per non provare lui stesso dolore nel dover guardare negli occhi l’uomo che muore. Nel frattempo l’avversario si volta e impaurito spara. La storia si conclude con la morte di Piero che giace sepolto in un campo di grano tra mille papaveri rossi.
    IL PESCATORE
    Questa canzone parla di un pescatore che, senza esitazione, da mangiare e bere ad un uomo nonostante egli sia un assassino. Il pescatore si comporta in modo cristiano e nella sua figura si può riconoscere Gesù, soprattutto quando compie il gesto di versare il vino e spezzare il pane. Infine quando arrivano i gendarmi a cercare l’assassino, egli fa finta di dormire con una specie di sorriso sul volto.

    De André nelle sue poesie parla soprattutto delle persone comuni e con un linguaggio comprensibile a tutti; nei suoi testi ci mostra la realtà, non giudica i personaggi ma invece ci fa riflettere sul fatto che spesso il gesto che non è corretto è per l’uomo il più giusto da farsi, come ad esempio Piero che avrebbe dovuto sparare e il pescatore che copre l’assassino.

    Elena Casini

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  16. IL PESCATORE
    In questa canzone, De André parla di un assassino che sta fuggendo dalle autorità e ritrovandosi davanti ad un vecchio pescatore, gli chiede il pane, e il pescatore, nonostante l’altro uomo fosse un assassino gli da il pane, e nel momento in cui arrivano le guardie a chiedere dove fosse l’assassino, l’uomo sorride senza dire niente.

    LA GUERRA DI PIERO
    In quest’altra canzone, De André parla di un soldato (Piero) sul fronte di guerra, che però è in guerra più con i suoi sensi di colpa che con l’altro schieramento, a tal punto da non sparare ad un soldato nemico per non vederlo morire, solo che, purtroppo (o menomale, dal punto di vista della sofferenza interiore) l’altro soldato viene vinto dal suo istinto di sopravvivenza ammazzando Piero.

    In generale De André in entrambe le canzoni ha cercato di esprimere un senso di fratellanza verso chiunque, dalla persona più vicina al nemico.
    Iacopo Morelli Norcia

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  17. "La guerra di Piero", datata 1966, è una canzone scritta da Fabrizio De Andrè, che canta di Piero, un soldato, che in campo da battaglia si trova di fronte ad un soldato. Di fronte ad esso Pietro esita per via dello sgomento creatosi dalla terribile guerra. contemporaneamente, il soldato avversario sfodera il fucile e spara, colpendo Piero, che cade a terra morendo. De Andrè cita anche il papavero rosso, famoso per essere usato nei campi di battaglia per onorare le morti dei soldati non riconosciuti.
    "Il pescatore" è un'altra canzone di De Andrè, quest'ultima risalente al 1970, ha un ritornello fischiettato che tutti noi conosciamo.
    La canzone parla di un pescatore, che all'ombra di un albero vede arrivare un assassino, che gli ordina di versargli del vino e dargli del pane. Il pesacotore, non facendo caso al modo brusco con il quale l'assassino ha fatto la richiesta, gli ha dato tutto muovendosi a compassione.
    Poco dopo l'assassino se ne è andato, passarono dal contadino due guardie, che dopo aver chiesto invano al contadino dove fosse l'assassino se ne andarono.

    Ranieri Signorini

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  18. Fabrizio De Andrè
    Il pescatore: secondo me la canzone trattata ha chiaramente riferimenti alla religione cristiana, è possibile dedurlo grazie al titolo della canzone, metafora dell'apostolo Pietro e dal verso in cui il pescatore spezza il pane e versa il vino, ciò è un richiamo all'ultima cena in cui Gesù poi verrà tradito indicato in questo caso dell’assassino alle sue spalle.
    La guerra di Piero: la canzone parla di un uomo che in guerra non spara al nemico che a sua volta gli toglie la vita. Ciò secondo me è una metafora della vita quotidiana in cui chi la persona più debole o più buona sarà poi fregato della persona più astuta che pensa a fare il proprio bene non considerando gli altri.

    Puccioni Lorenzo

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  19. Poetica di Fabrizio de André
    “La Guerra di Piero” parla di un soldato, Piero appunto che non vuole combattere mentre una voce, probabilmente riconducibile alla sua coscienza, invece gli dice continuamente di farlo. Successivamente lui incontra un soldato nemico che come lui non vuole sparare, ma piuttosto che ammazzare qualcuno Piero si fa uccidere da lui. La canzone voleva trasmettere gli orrori della guerra tra cui l'obbligo di dover uccidere in battaglia soltanto per autodifesa.
    “Il Pescatore” parla di un assassino che parla ad un pescatore minacciandolo di uccidere se non gli avesse dato pane e vino. Il pescatore dopo averglieli forniti si addormenta e non risponde alle domande di due gendarmi che cercavano l'assassino.In questa canzone il pescatore è la rappresentazione di Gesù e l'assassino è un peccatore che chiede perdono per i suoi peccati al pescatore.

    Bonfanti Davide

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  20. FABRIZIO DE ANDRE:
    Fabrizio de André è un cantautore ed è considerato uno dei migliori cantautori italiani di tutti i tempi.
    La canzone “La guerra del Piero” racconta quando è ormai primavera è un soldato,giunge oltre la frontiera e vede un’altro soldato solo e impaurito come lui,
    appartenente all’altro fronte.
    Il narratore lo invita a sparare per primo e a salvarsi la vita. Il soldato non da retta alla voce narrante perché non vuole vedere gli occhi di un uomo che muore.
    L’altro fa quello che avrebbe dovuto fare lui: spara e si salva, non per crudeltà ma per un naturale istinto.
    La canzone “il pescatore” racconta di un anziano pescatore che vede arrivare un assassino spaventato in fuga. L’assassino gli chiede del pane e del vino.
    Il pescatore gli dà da mangiare e l’assassino se ne va.
    Sopraggiungono dei poliziotti in cerca del assassino e chiedono al pescatore se l’ha visto passare.
    Ma il pescatore fa finta di dormire .
    EDOARDO GRIGNAFFINI

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  21. "La guerra di Piero" e il "Pescatore" sono due canzoni di Fabrizio De Andrè che esprimono al meglio la poetica di questo grande cantautore.
    "La guerra di Piero",canzone di un'espressività unica,quasi una poesia musicata, è il racconto della stupidità e dell'inutilità della guerra.
    De Andrè sottolinea il gesto coraggioso del soldato Piero che esita a sparare al nemico e questo.
    gli costerà la vita.
    L'altra canzone,"Il pescatore"narra di un assassinio che chiede aiuto ad un anziano pescatore: esso non lo giudica ed esaudisce le sue richieste offrendogli del pane e del vino (questo gesto è un forte richiamo a Gesù ed all'eucarestia).
    De Andrè evidenzia la bontà d'animo e il saper dare una seconda possibilità anche a chi ha sbagliato.
    L'arrivo dei gendarmi,lascia impassibile il pescatore che non si degna nemmeno di rispondere e sorride soltanto.
    In entrambe le canzoni ,De Andre' ci rivela lo sguardo di un vero poeta ,che non giudica ma che è capace di esprimere la realtà con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.

    COSTANZA MURGIONI

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  22. Commento su ''Il pescatore'' e ''La Guerra Di Piero''

    ''Il Pescatore'' e ''La Guerra Di Piero'' sono due note canzoni/poesie scritte da Fabrizio De Andrè . La prima-citata è una canzone che parla di un pescatore che si imbatte in un assassino , che senza gentilezza , chiede del pane e dell'acqua al pescatore . Quest'ultimo senza esitare offre il cibo all'assassino. Dopo aver consumato il proprio cibo scappa continuando la sua fuga. Questa canzone/poesia ha anche un significato religioso . La parte dove vengono citati l'acqua e il pane ,a parer mio , è collegata al momento dove Gesù divise il pane ed il vino , ed in questo caso il pescatore prende il posto di Gesù dando il cibo all'assassino , dove quest'ultimo prende il posto di una povera persona in cerca di aiuto.

    La seconda canzone ''La Guerra Di Piero''
    Essa è ambientata in una guerra ed il protagonista è un soldato di nome Piero. Egli durante questa guerra si ritrova davanti ai suoi occhi un nemico (che dovrebbe sparare) , ma quella poca umanità che gli era rimasta lo blocca da sparar all'avversario , ma ciò gli è costata la vita. Tutte e due le canzoni hanno un grande significato che si basa soprattutto sull'umanità , ed hanno una morale.
    LUISA ARA 2G

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  23. LA GUERRA DI PIERO
    La Guerra di Piero è una canzone scritta da Fabrizio De André,parla di Piero,un soldato che esita a sparare al nemico per non vederlo morire,questo è un gesto che gli costerà la vita.
    IL PESCATORE
    In questa canzone,De André parla di un assassino che va da un pescatore,chiedendogli aiuto.Dopo avergli offerto il pane e il vino,l’assassino continua la fuga.Successivamente vanno dal pescatore due gendarmi che chiedono se avesse visto un uomo scappare,lui non risponde in quanto prova pietà verso l’assassino.

    Francesca Bacciarelli

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  24. De Andrè nella canzone “La guerra di Piero”, ci porta in un campo di grano dove è disteso un soldato. Evidenzia la presenza di papaveri, comuni fiori di campo, ma con questi allude anche al sangue dei soldati. Il protagonista è Piero, un soldato che, non sarebbe voluto arruolare. In una bella giornata di primavera raggiunge il fronte dove incontra un soldato nemico. E’ fortunato lo vede per primo, l’altro è voltato e non si accorge di lui. Piero vorrebbe sparargli, come gli suggerisce la sua mente, ma esita, ascolta il cuore, non vuole ucciderlo. Nel frattempo l’altro si volta forse neppure lui vorrebbe sparare, ma la paura prevale e preme il grilletto. Piero cade a terra, sa che la sua vita è giunta al termine, rivolge il pensiero a Ninetta, con una triste riflessione su quanto sia brutto morire in un così bel giorno di primavera. I suoi ultimi pensieri ci mostrano quanto sia brutto morire prima di aver potuto vivere appieno la primavera della vita. Cade a terra ormai privo di vita, il cantante ripropone le prime parole della poesia che solo adesso possiamo capire veramente; il soldato disteso nel campo non è altro che Piero ucciso dalla crudeltà della guerra che non gli ha perdonato quell’attimo di umanità che lo ha fatto esitare. In questa canzone De Andrè manifesta tutta la sua contrarietà alla guerra e agli orrori che essa porta con sè.
    Nella canzone “Il Pescatore” De Andrè ci racconta di un pescatore addormentato al sole. Ad un tratto compare sulla scena un assassino. Il cantante non sottolinea l’aspetto criminale del nuovo venuto, non ce lo presenta come minacciso o pericoloso,ci mostra invece la sua ansia per il futuro, la sua paura verso cosa potrebbe succedergli. Si rivolge al pescatore chiedendogli del pane e del vino aggiungendo di essere un assassino per indurre l’uomo ad esaudire le sue richieste per paura. Il pescatore però non è spaventato da questa minaccia e senza stare troppo a pensare porge all’uomo ciò che gli ha chiesto. L’autore usa le espressioni spezzare il pane e versare il vino come riferimento alla biblica ultima cena, volendo con questo richiamare il messaggio di misericordia e comprensione e perdono di Gesù. De Andrè dipinge così il pescatore come un uomo buono e misericordioso che non si cura di chi sia a chiedergli aiuto. In lui prevale la semplice volontà di aiutare chi ha bisogno, senza curarsi della natura di chi quell’aiuto riceve. E’ in questo profondamente umano e così distante da tanta parte degli uomini di oggi. L’assassino una volta consumato il pasto ricomincia a correre pieno di rimorso per ciò che ha fatto e spaventato perché pensa che il pescatore lo denuncerà alle guardie. Quando però queste arrivano chiedendo al pescatore se avesse veduto passare un assassino, egli si è di nuovo addormentato e non risponde così alle domande dei gendarmi. La canzone ci dice quindi che il pescatore non tradisce l’assassino. Nonostante l’orribile crimine di quest’ultimo in lui è più forte la comprensione e la pietà per il dolore di quell’uomo tormentato che non si libererà mai dal rimorso per ciò che ha fatto. La canzone si conclude com’era iniziata con il vecchio pescatore che si è addormentato al tramonto. Anche stavolta l’autore evidenzia il fatto che egli ha un solco lungo il viso che sembra un sorriso, volendo indicare che il pescatore è felice di aver aiutato un bisognoso anche se questo ha commesso un grave crimine. In questa bella canzone De Andrè ci vuol fare capire che bisogna comprendere e perdonare prima di condannare e che nessuno è tanto terribile da non meritare un tozzo di pane, un pò di vino e la possibilità di diventare una persona migliore.

    Leonardo Vivaldi

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  25. De Andrè nella canzone “La guerra di Piero”, racconta di Piero un soldato che arrivato al fronte incontra un nemico. Lo vede per primo e vorrebbe sparargli, ma esita, ascolta il cuore, non vuole ucciderlo, ma l’altro si volta e preme il grilletto. Cade, sa che stà per morire e riflette su quanto sia triste perdere così la propria giovinezza. La canzone si conclude con l’immagine di Piero disteso nel campo ucciso dalla crudeltà della guerra che non gli ha perdonato quell’attimo di umanità che lo ha fatto esitare. De Andrè esprime in questa canzone tutta la sua contrarietà alla guerra e agli orrori che essa porta con sè.
    Nella canzone “Il Pescatore” descrive l’incontro fra un vecchio pescatore e un assassino angosciato dal rimorso. Il cantante non sottolinea l’aspetto criminale del nuovo venuto, ci mostra invece la sua paura per il futuro, in questo modo esprime la sua fiducia nell’umanità. L’assassino si rivolge al pescatore chiedendogli del pane e del vino e dichiarando il suo peccato. Il pescatore non è spaventato e gli porge ciò che gli ha chiesto. L’autore usa le espressioni spezzare il pane e versare il vino come riferimento alla biblica ultima cena, volendo con questo richiamare il messaggio di misericordia, comprensione e perdono di Gesù. De Andrè ci vuol fare capire che bisogna comprendere e perdonare prima di condannare, il pescatore infatti non denuncia l’assassino ed è felice di avergli concesso una seconda occasione, poichè nessuno è tanto terribile da non meritare la possibilità di diventare una persona migliore.
    De Andrè esprime nei suoi testi, la vicinanza agli ultimi, il perdono, l’importanza dei sentimenti più che della ragione e la condanna di ogni conflitto.
    Leonardo Vivaldi
    PS
    Ho inviato per errore anche la versione più lunga.

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  26. La guerra di Piero: in questa canzone, scritta da Fabrizio De Andrè, si parla della seconda guerra mondiale e dei sentimenti che porta con sé. In particolare la paura, che travolge Piero, un soldato che si trova davanti un uomo con lo stesso umore, ma con una divisa di un altro colore. La voce intorno a Piero, è quella degli altri soldati che gli dicono di sparare davanti a sè, all’altro, perché è il nemico. Per un momento la mente umana ha la meglio fino a quando il soldato non si gira e uccide Piero in mezzo a mille papaveri rossi, che simboleggiano la parità davanti alla morte. Il sangue degli esseri umani ha lo stesso colore, da qualunque parte si stia. Morendo Piero ha un ultimo pensiero per il suo amore, Ninetta che resterà sola.
    Il pescatore: in questa canzone si racconta di un pescatore che incontra un assassino e decide di dargli del pane e del vino. Il vecchio pescatore gli concede del pane e del vino anche se sa che l’assassino ha peccato, ma il pescatore è un uomo buono, non giudica l’uomo e condivide con lui quanto richiesto. Pane e vino sono i simboli dell’eucarestia, il momento di condivisione e solidarietà che stanno alla base del cristianesimo sempre presenti alla messa. Quando arrivano le guardie ad arrestare l’assassino, il pescatore fa finta di dormire perché non vuole aiutare i gendarmi, saranno loro a giudicare le azioni altrui, resta il dubbio che ne siano capaci, dato che anche loro sono esseri umani e quindi fallibili.
    De Andrè è stato a mio avviso un gran poeta in termini di parole e musica, i suoi testi toccano argomenti profondi, non sono delle semplici canzonette d’amore o tristi storie nostalgiche, ma racconti profondi di cose dure e terribili, come la guerra che ha vissuto sulla sua pelle da piccolo, o l’essere giudicati da chi non ne dovrebbe avere diritto.

    Filippo Tempesti

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  27. De Andrè
    Per capire davvero cosa intendeva di De Andrè con la propria musica, ho chiesto a mio nonno,il quale lo ammirava in tutto e per tutto. Lo ha ascoltato nel cosidetto “dopo guerra “dove la musica riuscì a ricoprire un ruolo importantissimo.
    Al tempo non era semplice andare contro le idee dello stato per dire dire il nostro pensiero,poichè c'èra la cosiddetta “censura”;questa poteva applicarsi anche sui testi delle canzoni, oltreché sulle idee di una persona,e si poteva essere addiriturra perseguitati dallo stato. Negli anni sessanta i giovani italiani,per la prima,volta decisero di protestare e lo fecero,qualcuno servendosi anche delle canzoni,della musica. De Andrè è stato uno di questi,uno fra i primi, un “ribelle”,così lo avrebbero definito, poiché con i propri testi e la propria chitarra è riuscito ha cantare di tutto e di più , sui diversi senza giudicarli, sui poveri come Il pescatore che da da mangiare e bere ad un assassino, sugli emarginati, sugli alcoolisti, sui suicidi (gente che si è tolta da sola la vita) come un suo caro amico(amico fragile)e sulle prostitute (Bocca di Rosa). Ha scritto e cantato le proprie idee,riuscendo in modo diretto o indiretto a portare un cambiamento fra i giovani,il problema è che persone del genere danno noia ai grandi poteri, tanto da subire un sequestro da parte di criminali.
    (glielo rinvio lo stesso,giusto per conferma che il lavoro era stato fatto)

    pucci gabriele

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  28. La guerra di Piero
    La poesia “La guerra di Piero” è formata dai pensieri di un soldato in marcia, triste e nauseato dai cadaveri visti, Piero, e dalla voce di un narratore esterno. Questo è un racconto al contempo dolce e triste che rappresenta la stupidità e la disumanità della guerra, fatto dal punto di vista di chi l'ha vissuta in prima persona, un semplice soldato. La poesia si “apre” in un campo di papaveri, luogo in cui morirà Piero, per mano di un soldato nemico, che vedendolo in lontananza non ci pensa due volte a sparare e ad uccidere. In un primo momento il narratore invita Piero a fermarsi a riflettere sull'insegnamento che ha ricevuto dai molto morti in battaglia, poi questa stessa voce, alla vista del nemico, esorta il protagonista ad aprire il fuoco, ma entrambe le volte viene ignorato. Da un punto di vista metrico la rime sono talvolta baciate o incrociate; inoltre per dare particolare enfasi ai passaggi fondamentali della poesia sono presenti numerose ripetizioni.

    Il pescatore
    La poesia “Il pescatore” racconta di un giovane assassino in fuga che va a chiedere da bere e da mangiare ad un pescatore, ed egli senza esitare soddisfa le sue richieste. Ovviamente la figura del pescatore, come la scelta degli alimenti, vino e pane, non sono casuali, ma rappresentano metaforicamente la cristianità. Infatti il pescatore, con un atteggiamento profondamente cristiano, senza esitare aiuta l'assassino ignorando i reati da lui commessi e ricordandosi che si tratta di una persona che ha bisogno di aiuto. La poesia finisce con due gendarmi che, una volta arrivati dal pescatore, chiedono se di lì fosse passato un assassino e il pescatore non risponde. Analizzando la poesia metricamente notiamo che sono presenti numerose rime baciate e omoteleuti per dare musicalità alla canzone.

    La poetica
    Fabrizio De Andrè, come si è autodefinito numerose volte, non era un “fabbricante di sogni”, bensì lui nei suoi testi affrontava la realtà. L'odio per l'ipocrisia, l'esaltazione dei diseredati, la ribellione alle ingiustizie, il gusto profondo della libertà. Di questo parlano le sue canzoni e lo fanno con un linguaggio colto e al tempo stesso diretto e comprensibile a tutti.

    Taccini Leonardo

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  29. LA GUERRA DI PIERO
    Questa canzone ha come protagonista Piero, un soldato in guerra che durante una marcia si trova davanti un soldato nemico.Il narratore esterno consiglia a Piero di sparare prima che lo faccia l’altro, ma Piero non vuole sparare, non perché considera l’altro come un fratello o perché non vuole fare del male ad un essere umano, ma per non provare lui stesso dolore nel dover guardare negli occhi l’uomo che muore. Nel frattempo l’avversario si volta e impaurito spara. La storia si conclude con la morte di Piero che giace sepolto in un campo di grano tra mille papaveri rossi.
    IL PESCATORE
    Questa canzone parla di un pescatore che, senza esitazione, dà mangiare e bere ad un uomo nonostante egli sia un assassino. Il pescatore si comporta in modo cristiano e nella sua figura si può riconoscere Gesù, soprattutto quando compie il gesto di versare il vino e spezzare il pane. Infine quando arrivano i gendarmi a cercare l’assassino, egli fa finta di dormire con una specie di sorriso sul volto.
    De André nelle sue poesie parla soprattutto delle persone comuni e con un linguaggio comprensibile a tutti; nei suoi testi ci mostra la realtà, non giudica i personaggi ma invece ci fa riflettere sul fatto che spesso un gesto sbagliato è per l’uomo il più giusto da farsi, come ad esempio Piero che avrebbe dovuto sparare al soldato nemico o il pescatore che non doveva coprire l’assassino.
    Filippo Maestrini

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  30. Fabrizio De André, grande cantautore e poeta che ha stravolto i canoni della canzone italiana con i suoi testi e le sue ballate sempre sospese tra mito e realtà. Con la sua ironia e il suo linguaggio, ha sfidato generazioni, mantenendo sempre una sua linea, un suo pensiero. Il suo modo di far musica si è sempre ispirato ad anime perse, emarginati, prostitute, derelitti di ogni angolo del mondo, usando un linguaggio poetico, ironico e contro l’arroganza dei potenti. Egli ha portato messaggi di libertà, anche attraverso l’uso e la valorizzazione del dialetto, sostenendo che in una nazione giovane come l’Italia i dialetti fossero indispensabili, in quanto rappresentavano il desiderio di identificarsi nelle proprie radici. Un linguaggio non adatto solo a vendere e ad essere perciò commerciale, ma fatto per entrare nei cuori. Un linguaggio anarchico e pacifista, anti-militarista. Ne è un grande esempio la sua canzone “La Guerra di Piero”, una risposta alla pace, dove un soldato in guerra deve uccidere il proprio avversario e mentre ha questo pensiero, l’altro spara per paura. Piero non voleva sparare né vedere un uomo morire. Un messaggio sull’assurdità della guerra vista dagli occhi di un semplice soldato. Un messaggio di vita e di morte. De Andrè, sottolinea il coraggio e l’istinto di un giovane soldato che, per non vedere morire il nemico, esista a sparargli e questo gli costa la vita. Tutto questo non per crudeltà, ma solo per il naturale istinto di sopravvivere. “E ora il ragazzo giace sepolto in un campo con mille papaveri rossi”. Un testo pieno di figure retoriche, rime, allitterazioni. Una riflessione sui morti in battaglia, su un semplice soldato troppo legato al suo dovere nei confronti della patria, che riflette sull’inutile ferocia della guerra. Altro esempio poetico di De André è la canzone il “Pescatore”, nella quale un assassino scappato dal carcere, durante la sua fuga viene catturato dai gendarmi e riportato in prigione. Nel bel mezzo della fuga finisce su una spiaggia, dove incontra un pescatore e stremato dalla fame e dalla sete gli chiede aiuto. Senza esitare il pescatore gli offre il proprio pane e il proprio vino. De André ha una visione altruista, di buon cuore. Una visione cristiana, con la citazione di una parabola del vangelo. Un uomo che offre il suo aiuto, senza giudicare, senza trattarlo da assassino, ma con rispetto e altruismo, come si deve fare tra esseri umani. Probabilmente anche il pescatore sa cosa si prova ad essere privati della libertà, ecco quindi che decide di aiutare. Un modo di guardare le cose da più punti di vista e di immaginare perciò che non sempre il crimine fa il criminale. Con la morte di De André, muore anche un pezzo di musica, di poesia. Un grande cantautore che oggi viene considerato tra i grandi della letteratura. Ritengo che De André, anche se non rientra nel genere musicale che preferisco, sia un cantautore da ascoltare con attenzione per la profondità dei suoi testi, dai quali traspare sempre una morale, un insegnamento. Un grande poeta che con la sua musica ha voluto lasciarci in eredità idee di libertà, altruismo e amore.

    Matteo Santerini 2G

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